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Chiesa
del Purgatorio
(1691)
Era
questa un tempo una delle chiese più ricche di Sciacca. Possedeva
terreni nella contrada detta ancora oggi Purgatorio, che si
trova quasi a metà strada tra Sciacca e Menfi, confinante con
la contrada Castellana, e case che al tempo dell'On. Licata
furono vendute, devolvendo il ricavato della vendita al locale
ospedale. Si trova nell'angolo orientale della piazzetta omonima,
nel punto dove convergono vicolo Gino, vicolo Tommasi, vicolo
Kassar e Via Inveges. Fondata nel 1330, fu ricostruita nel 1480
dal nobile Pietro Burgio, capitano della città, ed era dedicata
a S. Giovanni Battista Decollato. All'inizio del sec. XIX fu
ridotta allo stato attuale ad opera della Congregazione del
Purgatorio, istituzione che aveva lo scopo di suffragare le
anime del Purgatorio.
La Facciata
La
facciata , a sviluppo verticale, coi due cantoni laterali, costruiti
con cornici di dura pietra locale di un bel giallo dorato, che
richiamano molto da vicino quelli della coeva chiesa di S. Caterina
e di altre anche più antiche chiese di Sciacca, ha di notevole
un prezioso portale barocco, che reca scolpito al centro del
timpano, tra due volute, un medaglione raffigurante un'anima
del purgatorio tra le fiamme e, sotto, una testa di angelo.
Al di sopra del medaglione è lo stemma della famiglia Burgio.
Sul telaio della porta è incisa la data 1691.
L'Interno
L'interno,
a una sola navata, ha tre altari dei quali quello a destra,
dedicato all'Immacolata, fatto costruire da D. Calogero Inveges
del quale v'era la tomba e, fino a qualche anno fa, la lapide
murata nel vestibolo della sagrestia. L'altro altare a sinistra
è dedicato al SS. Crocifisso ed era ornato di stucchi dei quali
oggi non rimane alcuna traccia. Sull'altare maggiore è un quadrone
che rappresenta le anime sante del Purgatorio, opera di Mariano
Rossi, eseguita, come ci fa sapere il Ciaccio, all'inizio della
sua attività artistica. Sulle pareti laterali del presbiterio
due tele di Tommaso Rossi, figlio di Mariano, rappresentanti
S. Pietro e S. Paolo; copie di dipinti del padre, esistenti
nella chiesa di S. Maria delle Giummare. Dello stesso Tommaso
Rossi sono i dipinti collocati sulle pareti della navata, in
alto, e rappresentanti a dx "Apparizione di Dio a Mosè",
ovvero ( Il roveto ardente), ( Decollazione di S. Giovanni),
Angelo Custode (S. Gabriele); e a sx "Il sacrificio di
Isacco"," S. Giovanni . Battista" e "S.
Michele Arcangelo", mentre a Gaspare Testone, maestro di
Mariano Rossi, sono attribuiti i dipinti "La Vergine con
S. Anna e S. Gioacchino", datato 1766, collocato sulla
parete destra, e , di fronte, "La fuga in Egitto".
Di un altro saccense, Giuseppe Sabella, (1779-1845) è"
l'Immacolata", tela posta originariamente sull'altare destro
della navata, di recente demolito per far posto a un confessionale.
Altre cose notevoli che si possono ammirare all'interno della
chiesa sono: all'inizio della navata, due acquasantiere in marmo
rosso venato di bianco come i gradini dell'altare maggiore (marmo
di Sciacca?), ai lati dell'altare maggiore, due mensole con
piedistallo scolpito in marmo giallo di Siena, a sinistra dei
presbiterio un'antica porta, forse cinquecentesca, a otto pannelli
con ornati a rilievo, pitturata in oro su fondo scuro, attraverso
la quale si passa in sagrestia, e sulla facciata della predella
dell'altare maggiore, un antico dipinto su tavola rappresentante
le anime del Purgatorio. In questa chiesa, secondo la notizia
tramandataci da Padre Vincenzo Farina, fu sepolto Francesco
Savasta, noto autore del famoso "Caso di Sciacca".
Nella casa contigua da nord alla chiesa era un reclusorio del
Repentine le quali attraverso una finestra, potevano comunicare
per l'adempimento dei doveri religiosi. Fu fondato con suggerimento
del gesuita P. Luigi L. Nuza, da Michele Parrino, nella sua
propria casa l'anno 1626. Il ritiro del repentite ( = ree pentite
) ebbe poca vita, è se ne perdè financo la memoria.
Sulla
facciata avanza dell'antica costruzione, tra l'altro una finestra
bifora, mezza rovinata, con affaccio nel cortiletto compreso
tra la chiesa e le case con essa confinanti.
Tratto
dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore
Cantone"
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