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Chiesa
di S. Caterina (1796)
Quella
attuale è la terza chiesa dedicata a S. Caterina, Vergine e
Martire alessandrina, il cui culto a Sciacca ha antiche origini.
La prima, non più esistente, fu fondata, stando all'iscrizione
in lingua latina che si trova sulla facciata interna
sopra la porta, nel 1109 da Giulietta, Comitis Siciliae Rogerii
Filia, e si trovava nelle vicinanze di Porta S. Pietro;
la seconda, che era dove oggi c'è quella attuale, fu eretta
nel 1520, anno in cui fu ampliato l'antico piccolo monastero
annesso alla prima chiesetta normanna; la terza
chiesa è il risultato dell'ampliamento della seconda
della quale ingloba il presbiterio, già ricostruito nel 1722,
parte dei muri perimetrali e lo stesso prospetto del quale,
a causa del recente scrostamento dei muri, attualmente si può
notare un arco a tutto sesto. La
terza chiesa, iniziata nel 1796 e terminata in rustico nel 1825,
fu rifinita nel 1838-39 su progetto Salvatore Gravanti. La facciata,
intonacata a calce, delimitata ai lati da robusti cantonali
in conci di tufo conchigliare a vista che ne accentuano lo sviluppo
verticale, è ravvivata al centro da un alto portale dal timpano
curvilineo e soprastante balcone (fino a pochi anni fa chiuso
da grata di ferro) e alla sommità da una pittoresca loggia-campanaria
di sobrio stile barocco.
L'interno,
ad una sola navata, aveva originariamente cinque altari costruiti
in muratura incrostata da cristalli colorati in disegni
in oro, dei quali rimane solo l'altare maggiore, essendo
stati gli altri quattro di recente
demoliti. Sull'altare maggiore di marmo è una
pregevole statua lignea cinquecentesca di S. Caterina di
recente restaurata a cura della Soprintendenza ai Beni Storici
e Artistici di Palermo. La bella antica spada, sulla cui elsa
la Santa appoggia la mano, è prezioso dono dei marchese S. Giacomo.
Sugli altri altari notevoli sono i dipinti SS. Annunziata
e Strage degli Innocenti di Gaspare Testone. Il secondo
è ritenuto una delle opere artisticamente più valide di questo
nostro artista che fu maestro di Mariano Rossi. Un terzo dipinto,
raffigurante La diramazione dell'ordine di S. Benedetto
(primo altare a sx), di cui gli eruditi locali non fanno alcun
cenno, per lo stile e il colore a me sembra che possa attribuirsi
a Michele Blasco. (Di questo artista vedasi specialmente L'Immacolata
che si trova nel primo altare a sx della chiesa del Collegio),
di recente (1987) restaurata. Di buona mano sono anche due statue
di marmo di ignoto autore, raffiguranti S. Benedetto e S.
Scolastica, attualmente sistemati in due nicchie ai lati
del presbiterio, e un Crocifisso ligneo collocato nel secondo
altare a sx. Eliminati i quattro altari laterali e scomparsi
gli "arredi sacri e vasi preziosi" dei quali era "discretamente
Provvista" la chiesa appare oggi agli occhi del visitatore
squallida e disadorna.
Tratto
dal libro "Sciacca Terme - Guida Turistica di Salvatore
Cantone"
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